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Caltagirone è a capo di un vasto comprensorio, il Calatino. È conosciuta nel mondo come la città della ceramica. È stata per oltre due millenni un punto strategico per molti popoli che controllavano le piane di Catania e di Gela, tra cui bizantiniarabigenovesi e normanni. È anche un rilevante centro agricolo, per via delle sue estese campagne. È sede vescovile dal 1816.  Il centro storico è sede di numerosissime Chiese dall'architettura più varia ed è stato insignito del titolo di Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 2002, facente parte del consorzio del Val di Noto

Uno dei monumenti più belli e maestosi della città è la scalinata di Santa Maria del Monte, costituita da 142 gradini interamente decorati nelle alzate con mattonelle di ceramica policroma prodotte con maioliche dagli artigiani Caltagironesi, che ha reso famosa la città. L'effetto è mirabile e il colpo d'occhio è davvero spettacolare.

La scala viene annualmente illuminata il 24 ed il 25 luglio (per la festa di San Giacomo, patrono della città), ma anche il 15 agosto e viene rivestita di fiori a maggio e creato  L'illuminazione avviene con migliaia di lumini (lumere o coppi) a fiammella viva ed il risultato è una sorta di colata lavica. La sistemazione dei coppi è millimetrica e serve a comporre un disegno ogni anno diverso. Emozionante è il momento dall'accensione: un gran numero di persone appostate lungo la scalinata, attendono il segnale convenuto (è fissato alle 21:30) per accendere gli stoppini con steli di piante secche, chiamati "busi". 

Oltre alle giornate del dal 23 al 25 luglio, in cui viene illuminata la scala, ci sono diversi momenti in cui visitare la città: il periodo natalizio, in cui Caltagirone si trasforma nella città dei presepi ed il giono di Pasqua, in cui avviene la caratteristica Giunta, nella quale San Pietro (maestosa maschera in cartapesta) annuncia alla Madonna la Resurrezione di suo figlio Gesù.

Un'altra cosa da vedere nel territorio di Caltagirone sono i calanchi, un fenomeno geomorfologico di erosione del terreno su rocce argillose degradate, con scarsa copertura vegetale e quindi poco protette dal ruscellamento delle acque.

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