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Caltagirone, da sempre, è stato uno dei centri più importanti nella creazione di presepi che generalmente venivano fatte in terracotta. Quest'arte popolare, che tantaparte ha nel folklore natalizio del meridione,  è diventata uno degli aspetti peculiari della sua attivita artigianale e si è affinata tal punto da raggiungere cospicui esiti artistici.

 

 

La Città presenta al turista la possibilità di visitare più di 50 Presepi. Ognuno di essi, diverso per tipologia ed ambientazione, offre al visitatore ricordi ed emozioni.

 

Diversi i tipi di presepi, animato in terracotta e stoffa; Presepi di tutto il mondo tra i quali il particolare presepe del Trenino che viaggia per le varie stazioni della vita di Gesù; quello in cotone con animazione,o quello del pane; presso la Corte Capitaniale i Presepi contemporanei delle botteghe calatine; nella Chiesa di San Giorgio c'è  "U Casebbiu"  presepe artistico con figurine in terracotta; al Teatro-Museo dei Pupi Siciliani si trova il Presepe della tradizione siciliana; presso la chiesa di San Giuseppe il Presepe Monumentale artistico raffigurante la Natività su rame sbalzato.

 

Noto il Presepe Monumentale Animato di Caltagirone che è anche il più grande in Italia, in cui le  costruzioni, che costituiscono l'ambiente del presepe, riproducono gli ambienti delle borgate contadine dell'entroterra. Tra canti melodiosi e nenie natalizie possiamo assistere al lavoro degli uomini, alle donne che preparano da mangiare. Gli oltre cento personaggi in terracotta colorata sono realizzate a mano da ceramisti locali con la massima cura dei particolari e il rispetto della migliore tradizione presepistica calatina.

 


A Caltagirone, già agli inizi del '700, è documentata una diffusa tradizione in tutti i ceti sociali del farsi il Presepe in casa e di gareggiare a chi lo realizzasse più bello ed interessante.

E si invitavano amici e conoscenti a venirlo a vedere e con essi i vicini di casa e perfino i passanti affinché si facesse il paragone con quello degli altri. Ed a questa diffusione non fu certo estraneo l'influsso gesuitico che aveva portato, già da un secolo, il gusto per la rappresentazione teatrale e per l'azione scenica che a quei tempi si svolgeva all'aperto ed aveva per spettatore l'intera popolazione.

 

 

 

 

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