La Nostra Storia

I solchi sulla terra, tracciati dall’aratro, corrono tra i filari delle verdi barbatelle, splendenti di un verde argentato che formano infiniti pentagrammi. Di fronte, il torrente Ficuzza scorre con un leggero scroscio, vivificando i canneti sonanti e accompagnando il coro delle raganelle.

Un tempo, la nostra vigna si affacciava sul torrente e dall’alba al tramonto offriva i grappoli d’uva al sole filtrato dai pampini. A Settembre, con l’aria che si riempiva del profumo del miele e i colori che viravano al ferroso, iniziava la festa: canti, balli, incontri leggiadri e amori sinceri riempivano l’atmosfera di magia. I cuffini, carichi d’uva, venivano portati al palmento sui muli, dove il succo rubino veniva liberato dai piedi nudi dei giovani, trasformandosi in mosto dopo il ripisto nelle vasche e il tuffo nei tini in cantina, accompagnato da nenie e canti.

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Con il passare del tempo, la vigna lasciò il posto a colture diverse: erba medica, veccia, favino e frumento, e gli armenti presero il sopravvento. I fabbricati divennero fienili, ripostigli per formaggi e ricotta, fino a cadere nell’oblio, con porte sbattute dal vento e coppi in terracotta sepolti.

Ma nel 2005, l’architetto Luigi Prezzavento, erede di questo arcadico podere, decise di valorizzare i fabbricati esistenti e i terreni agricoli annessi. Mettendo a frutto l’esperienza maturata nel settore dell’edilizia pubblica, si dedicò personalmente alla ristrutturazione del casale. In questo terreno, altamente vocato, piantò 24.000 barbatelle di vitigni Nero d’Avola e Frappato, come il Cavaliere d’Andrea che produceva il celebre Cerasuolo di Vittoria.

Il 18 maggio 2007, con una sobria cerimonia di benedizione officiata dal Vescovo Mons. Vincenzo Manzella, Luigi Prezzavento, insieme alla consorte Mariella e ai figli Francesco, Andrea e Alessandro Salvatore, inaugurò Villa D’Andrea, avviando così un’attività di turismo rurale che celebra la tradizione e la bellezza della nostra terra.

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